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Giugno è il mese del Pride! 🏳️‍🌈

Sono giorni che mi interrogo se mi sia consentito creare un prodotto in tema Pride Month.
Ne ho parlato su TikTok, in questo video.

Mi chiedevo se il Rainbow Washing è un’accusa che si rivolge a tutt*, o vale solo per le grandi aziende, le multinazionali che si mettono una spilla arcobaleno in questo mese…per poi continuare a ignorare la causa LGBT+ tutto il resto dell’anno.


Distoffa, uno small business con un fondatore dichiaratamente gay, può fare uno speciale prodotto in tema Pride Month?


Le risposte che ho ricevuto sono state tantissime e più o meno allineate… “Sì, puoi”.

Ho continuato a pensarci molto. Mi sono detto che ha senso. 

Già qualche settimana fa, pubblicando un video sul 17 maggio [giornata internazionale contro l’omobitransfobia] non sono mancati i commenti omofobi.

 

Esprimere il nostro orgoglio è ancora importante. Tutti i giorni, nel modo che vogliamo.

 

Quotidianamente, mentre scelgo un negozio o il bar dove passare una serata, l’hotel per le vacanze o l’insegnante per le lezioni private di inglese sono sempre alla ricerca di luoghi e persone “sicure”.
Cerco sempre di capire se il luogo o la persona che ho davanti mi discriminerà o no.
Sono quasi certo che lo facciamo tutt*, in modo più o meno consapevole.

 

Io voglio quindi dire: distoffa è un luogo sicuro, per tutt*

La foto mostra 6 tovaglioli di colori differenti a formare la bandiera Rainbow simbolo della comunità LGBTQ+ su sfondo rosa

Ecco la prima box limited edition e multicolor di distoffa!! 🎉

La Rainbow Box contiene 6 tovaglioli e ha un prezzo di 42€.
Sarà disponibile solo fino al 3 luglio, weekend del Pride milanese.

 


Tutto qua?
No… ho infatti deciso anche di devolvere una parte degli utili che deriveranno dalla vendita della "Rainbow Box” a un’associazione milanese che si occupa di offrire test rapidi e gratuiti contro le malattie sessualmente trasmissibili.

È una tematica che mi sta molto a cuore e penso da sempre che l’abbattimento di ogni discriminazioni contro la comunità LGBT+ aiuterebbe tutt* (ed intendo di tutti i generi, di tutti gli orientamenti sessuali, di tutte le età) ad essere maggiormente in salute ed evitare contagi da HIV e malattie sessualmente trasmissibili.


Perché non dici il nome?
Sarò sincero.

Non ho preso alcun contatto con quest’associazione. La conosco, la seguo da tempo ma effettuerò una donazione come un normale cittadino.
Mi sembra pertanto poco corretto sfruttare il loro nome per farmi pubblicità.
Ho scritto il nome dell’associazione in questa busta e l’ho chiusa oggi, venerdì 10 giugno.

Il 3 luglio vi dirò qual è.